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Villa Miralfiore

PESARO - MARCHE

Più di ogni altra cosa Villa Miralfiore rappresenta l’idea che FIAM Italia ha dell’arte e dell’approccio senza tempo e senza preconcetti che da sempre ha contraddistinto l’azienda ed il suo fondatore.

Una villa antica di rara bellezza, unica per architettura, interesse storico e pregio artistico,  situata nel centro di Pesaro, all’interno dell’omonimo parco, vero e proprio polmone verde della città.

Oggi è sede di “Spazio Miralfiore”, un museo di opere frutto delle numerosi collaborazioni tra Vittorio Livi ed i più grandi artisti contemporanei e di un museo del design, con prodotti di serie e pezzi unici che portano la firma dei più grandi progettisti di fama mondiale.

Tra Rinascimento, arte e design

Villa Miralfiore è uno dei gioielli architettonici del territorio pesarese.
Il palazzo, di impronta rinascimentale, si affaccia al suo interno, su un loggiato con colonne di granito che incornicia il giardino formale all’italiana. Un affascinante esempio di ars topiaria tardo-rinascimentale, con cespugli sempreverdi ben formati che disegnano raffinate geometrie.

All’interno, sono di grande rilievo artistico le cinque sale del primo piano. I cui affreschi, ultimati nel 1573, sono attribuiti a Federico Zuccari. Il ciclo pittorico illustra, tra l’altro, imprese riferibili a Guidubaldo II Della Rovere, di cui ricorrono le iniziali sulle cornici delle porte.

La villa infatti è stata per un lungo periodo di proprietà dei Duchi di Urbino e, dopo diversi passaggi di proprietà tra illustri famiglie, negli anni ‘90 è stata acquistata da Vittorio Livi.

Oltre a essere l’abitazione della famiglia Livi e centro di rappresentanza aziendale, oggi la villa è la sede di “Spazio Miralfiore”: un museo di opere d’arte in vetro realizzate da grandi artisti contemporanei: Pomodoro, Isgrò, Munari, Colombo, Bay, Valentini, Veronesi, Carmi, Mariani, solo per citarne alcuni.

Il museo del vetro FIAM Italia contiene inoltre tutte le più importanti correnti del design italiano ed internazionale dagli anni ‘70 ad oggi, in particolare figurano progetti e opere firmate da Cini Boeri, Massimo Morozzi, Bruno Munari, Vico Magistretti, Enzo Mari, Philippe Stark, Danny Lane, Daniel Libeskind, Doriana e Massimiliano Fuksas, Marcel Wanders e tanti altri.

La parte dell’edificio destinata a museo conta circa 60 opere e si somma ad altre aree espositive della villa destinate invece all’esposizione dell’attuale collezione FIAM Italia: un abbinamento raffinatissimo tra atmosfere rinascimentali ed eleganti espressioni di modernità.

Cenni storici

Il primo insediamento risale al 1260: le fonti dell’epoca citano il terreno su cui sorge la Villa con il nome di Vividarium.

La famiglia Malatesta intorno al 1438 ne fece un luogo di villeggiatura dove erano ospitati anche i frati di San Francesco del monastero di S. Francesco dell’Osservanza.

Nel 1445 la proprietà passò alla famiglia degli Sforza. Costanzo Sforza costruì nel Vividarium una Villa denominata Torretta, abbellendo il terreno con due leggiadre “torricelle”.

Dopo gli Sforza la proprietà passò dai Pigna ai Superchi a Messer Simone Bonamini, maggiordomo di corte di Francesco Maria I, duca di Urbino, responsabile dell’intervento più significativo di ampliamento della villa.

A Francesco Maria I, successe Guido Ubaldo II Della Rovere che portò a termine la costruzione delle nuove mura della città e che, divenuto proprietario nel 1559, arricchì la villa dei due viali di accesso terminanti in due grandi portali o archi di trionfo, avvalendosi dell’opera dell’architetto Filippo Terzi.

La proprietà della Villa passò alla casa dei Medici, ma ben presto essa fu ceduta alla Santa Sede che verso la fine del 1700 la diede in enfiteusi alla famiglia dei Principi Albani (nota per il Papa Clemente XI).
La villa passò infine in mano ai Conte Alberto di Castelbarco.

Acquistata nel 1992 da Vittorio Livi subisce un forte restauro in tutte le sue parti ma preservando e valorizzando tutte le strutture di valore storico e artistico.

Web design

Giacomo Mornico
Irene Sartor
Marco Tonet
Nicola Carpene
Simone De Gasperin
Webkolm